Chiudimi gli occhi

Chiudimi gli occhi sulle labbra. Mordimi il respiro.
Se ti sussurro in un sogno, se mi addormento e non torno non importa; ti conservo nelle impronte sui denti, nel profumo dei capelli sciolti e nello shampoo della doccia umida.
Mi basta una canzone e ti ritrovo, e ti perdo l’attimo dopo in un ritornello stonato, in un abbraccio mancato, un caffè lasciato sul fornello a bruciare perché non mi è mai piaciuto.
Mi chiedi di comprarti le Camel e poi me ne lasci due nella tasca del giacchetto quando esci di casa, con gli occhiali rotti sulla fronte, non mi guardi sotto il sole.
Non mi vedi quando sbaglio e ti cerco nel riflesso dell’acqua del rubinetto, mi sciacquo il tuo sapore dalle lacrime che sanno di alcool.
Non ti chiamo al telefono perché non lo tocchi se guardi la luna e non pensi, poi annusi una margherita e la getti per terra.
Ho nuotato ogni stella per caderti accanto e sedermi un minuto al tuo fianco, le mani sporche di cemento e sentimenti.
Mi vuoi toccare con la lingua ma mi scanso; forse non sono abbastanza vicino, forse ho pensato troppo.
Un pezzo di carta sotto la porta, non mi vuoi mentire ma ti piace farlo, perché non vuoi colpe ma vuoi annientarmi. Le lenzuola sono pulite da giorni e non le tocchi, non mi tocchi, poi sparisci.
Un altro pezzo di carta, ma non rispondi alle chiamate. Mi stringi il polso con lo sguardo, ma non mi vedi mentre parlo e se urlo non mi senti perché stai cantando.
E mi fai morire quando ti guardo sotto le luci, quando ti vesti di lampioni negli occhi e di vento sulle spalle.
Nel buio ingoio un’ombra amara e ti sorrido; è sempre stata la mia preferita, nella notte, quell’aria gelida sotto le scarpe e la tua schiena immobile. Ogni luna era tua, ogni secondo di quella notte era stretto in un segreto di un bacio a bassa voce, di un respiro timido sulle cosce.
Se mi stringi non mi afferri; la luna non brilla più, tutta la carta è volata via, le Camel le ho fumate incessante, dimenticandomi della lavastoviglie. Ho chiuso la porta per non svegliarmi e la notte era solo mia.
Non ti sogno più.